Doveva essere la grande rivoluzione dei consumi in Italia. Si è rivelato, però, un vero e proprio boomerang per il legislatore e per chi ci credeva sul serio. Il cashback di stato non ha fatto proprio una bella e, anzi, a partire dal primo luglio 2021 non esiste.
L’idea era più che buona solo che, come spesso succede in Italia, non è stata ben applicata. Ma cosa comportava il cashback di stato? Che cos’era? Ecco la risposta a queste domande.
Che cos’era il cashback di stato
Il cashback di stato era una iniziativa del governo per cui se i cittadini acquistavano nei vari negozi fisici beni, anche non di prima necessità, con una formulazione digitale avevano diritto a un rimborso del 10% di quanto speso.
Ovviamente, però, c’erano delle condizioni da rispettare. In primis, si doveva scaricare l’app Io, in cui venivano registrati tutti i pagamenti fatti tramite carta o qualsiasi altro sistema digitale.
Poi, era presenta anche un limite di spesa e, ovviamente, di rimborso. Il limite di spesa era pari a 1500 euro e il rimborso, va da sé, al 10% di questa cifra, quindi 150 euro.
Oltre questa cifra, non si aveva più diritto ad alcun rimborso. Quindi, significa che, superata la soglia, il rimborso non si ha più. Il pagamento, inoltre, doveva essere solo attraverso negozi fisici e non poteva valere per il pagamento on line.
C’era anche un premio per chi aveva effettuato più transazioni in digitale: il premio ammontava a 1500 euro.
Perché non ha funzionato
Adesso, però, c’è da chiedersi perché non ha funzionato. Il primo motivo è culturale: gli italiani, di per sé, amano spendere in contanti e non è certamente un caso che il BelPaese sia agli ultimi posti di spesa per quanto concerne l’utilizzo della moneta in digitale.
A parte questo, però, si è verificato un altro problema. Sembra banale, ma il download obbligatorio dell’app ha generato un po’ di confusione soprattutto tra coloro che hanno superato una certa età. Questi ultimi, ovviamente, non hanno alcuna dimestichezza con il digitale e si sono ritrovati, d’improvviso, catapultati in una realtà nuova senza avere un’adeguata formazione.
Senza dimenticare il problema legato alla privacy. Numerose polemiche sono sorte proprio in virtù del fatto che con l’app Io tutti i pagamenti fatti erano tracciabili.
In questo modo l’italiano, che su alcuni aspetti è sempre restio a ‘cedere’ la propria privacy (basti pensare cosa è successo con l’app Immuni) si è sentito quasi spiato. E a nulla è valso il discorso che, comunque, già nel momento in cui si naviga sul web la privacy va a farsi benedire.
Quando la scelta non è di testa ma di pancia, questi sono i risultati.
Probabilmente, se sei arrivato fin qui, hai la necessità di scoprire se ci sono altri servizi che mettono a disposizione di chi acquista online il cashback. La risposta è affermativa e tra i leader di mercato non posso non citare it.bestshopping.com. Ecco, ed è proprio co l’online che vogliamo chiudere questo approfondimento. Perché, come spesso succede, dove non è riuscito l’off o la burocrazia, è riuscito il mondo del web con iniziative che, ancora oggi, ottengono un risultato davvero notevole.
Come l’online si è adeguato
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Hai presente le ‘pecche’ di cui abbiamo parlato nelle righe più su? Ecco, nell’online sono praticamente tutte scomparse, o quasi. In primis, il download delle app. Per poter usufruire del cashback tramite online, non c’è bisogno di scaricare alcunché ma, anzi, basta semplicemente navigare il sito che propone questa iniziativa e il gioco è fatto.
Inoltre, non è prevista alcun soglia massima. Se, ad esempio, il cashback prevede un ritorno del 10%, puoi spendere anche 10mila euro, il tuo ritorno sarà di mille euro.
E, questo, è stato un bel vantaggio per chi è abituato a spendere grosse cifre. Invogliandoti, comunque, ad acquistare sempre di più. Un altro aspetto interessante è stato quello del rimborso.
Con il cashback di stato il rimborso è arrivato a luglio, dopo oltre 6 mesi dal primo acquisto, praticamente. Con il cashback on line, invece, il rimborso avviene subito. Nel senso che, superata una certa soglia (soglia che, ti assicuriamo, è davvero molto minima) nel giro di breve tempo hai la cifra che ti spetta di diritto.
Non sono, però, solo soldi. Puoi scegliere anche tra vari buoni che si possono presentare. Vuoi fare acquisti su Amazon? Non di rado possono capitare cashback che ti danno un buon Amazon. Così come per vari siti più specifichi.
Insomma, l’iniziativa del cashback di per sé non era affatto male. Ma, spesso, la non lungimiranza riesce ad affossare anche soluzioni che possono essere davvero molto buone.
Chissà che nei prossimi mesi non venga riproposta correggendo tutte le storture nel periodo della sua applicazione tra il 2020 e il 2021.