Economia ed etica, parliamone!

economia e etica

I rapporti tra economia e etica sono spesso trascurati: l’economia è la scienza dell’utile, l’etica si occupa del bene morale, quindi le due discipline si escludono. Eppure l’una e l’altra dovrebbero  occuparsi del benessere e della felicità, in un caso rendendo agevole la vita attraverso l’utilizzo dei beni materiali, l’altra attraverso la consapevolezza di aver ben operato e quindi di aver acquisito meriti rispetto alla propria coscienza – se si è laici – o alla legge superiore – se si è religiosi -.

Quindi forse, anche in periodo di capitalismo rapace e di feroce concorrenza che riguarda tutti i settori, è possibile ipotizzare un rapporto tra affari e morale, tra economia e etica.

Innanzitutto bisogna considerare che c’è una responsabilità in chi opera nell’economia che riguarda il rapporto con gli altri: fare i propri interessi a discapito degli interessi degli altri, può essere la legge della concorrenza – homo homini lupus – ma può anche significare il non rispetto delle regole, e la condanna e la riprovazione sociale. In epoca in cui l’immagine di un operatore di mercato è una condizione del successo, avere una riprovazione sociale con cui fare i conti può essere un ostacolo agli affari. L’azienda sportiva che si è scoperto usava manodopera infantile, largamente sfruttata, per la produzione dei propri prodotti, ha ricavato una perdita di immagine eccezionale, e ha dovuto affrontare la riprovazione sociale in modo molto significativo. Quindi la capacità di rispettare le regole del lavoro, di considerare le risorse umane non come rotelle di un macchinario indifferente, e dunque come aspetto morale, è una condizione per fare affari.

Lo stesso va detto per un tema a cui oggi l’opinione pubblica è molto sensibile: l’ambiente. Non preoccuparsi delle conseguenze ambientali nella ricerca del profitto e del proprio interesse è un elemento che può ugualmente provocare riprovazione e quindi perdita d’immagine e infine perdita di affari. Le aziende che operano in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, hanno invece una carta da giocare sul mercato globale, differenziandosi agli occhi di strati di popolazione sempre più ampi, e dunque target di mercato crescenti.

C’è poi comunque il rapporto con il proprio territorio, che non è concepibile solo in ottica ecologica. Riuscire a mantenere un legame con il territorio, con la sua cultura e le sue tradizioni è un comando morale, ma questo può essere giocato in modo positivo anche sul mercato, perché dimostra, altro aspetto molto valorizzato, la capacità di costruire un rapporto tra presente e passato, tra innovazione e tradizione.

Quindi far del bene, può aiutare a fare benessere economico. È una sfida per l’economia che non può essere persa.