La tecnologia contro gli sprechi

L’ecosostenibilità è un argomento ampiamente dibattuto negli ultimi anni e riveste un ruolo sempre più centrale nelle questioni che riguardano il nostro pianeta.

Numerose sono state le lotte per introdurre la raccolta differenziata, faticosa è stata l’elaborazione di un piano che possa ridurre l’inquinamento causato dai veicoli e tantissime associazioni si occupano di ripulire strade, mari e parchi dai rifiuti abbandonati.

Non manca all’appello la famosa Greta Thunberg e la sua lotta per liberare il pianeta dalla plastica.

Lotta agli sprechi

Per ottimizzare i risultati, prima ancora di pensare a come eliminare i rifiuti e ripulire le nostre strade, c’è alla base un concetto di prevenzione delle future problematiche: evitare gli sprechi di ogni genere.

Oggigiorno moderne apparecchiature sono in grado di rilevare i consumi all’interno delle nostre abitazioni, conseguenti all’uso di energia da parte di impianti ed elettrodomestici.

La tecnologia può in questo senso aiutarci a controllare, quantificare e limitare gli sprechi ai quali molte volte non facciamo caso o dei quali siamo ignari.

Infatti, conoscere i propri consumi, capire quali sono gli sprechi e dove possiamo migliorare fa tutto parte di un processo utile al fine di ridurre l’inquinamento.

L’impegno della Ned contro gli sprechi

Nel 2018 la società torinese Midori ha ideato Ned, un dispositivo di monitoraggio intelligente con la forma di una faccina che si collega al quadro elettrico che è in grado di valutare i consumi quotidiani e calcolare quanta energia è stata utilizzata e se essa è in eccesso rispetto gli standard.

Si tratta di una soluzione utile per capire quali sono i campi nei quali viene consumata più energia e in quali settori avvengono più sprechi, al fine di poter intervenire in maniera più precisa.

E’ evidente quindi che senza l’ausilio di prodotti tecnologici come Ned diventa difficile capire cosa inquina e in quali misure dobbiamo limitare le nostre azioni.

Lo scopo di tali tecnologie è semplice: l’obiettivo è raccogliere dati statistici sull’uso delle risorse energetiche e capire quali sostanze vengono immesse nell’aria e limitare la diffusione di sostanze dannose.

Applicazioni che aiutano a monitorare i consumi

Le tecnologie sono applicabili tanto nelle abitazioni quanto negli uffici pubblici e privati.

Ma non solo: anche la mobilità può servirsi di tale strumento al fine di coordinare al meglio gli spostamenti e ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Ad esempio, con nuovi mezzi tecnologici è possibile sapere se c’è un ingorgo nel quale il traffico è particolarmente intenso o se i cittadini necessitano di nuove corse autobus eliminando invece quelle poco utilizzate.

La tecnologia è ecosostenibile?

Sicuramente la tecnologia può essere un ausilio fondamentale per la riduzione dell’inquinamento, tuttavia dobbiamo tener presente che questi stessi macchinari e data center sono essi stessi produttori di CO₂.

Anche il costo di produzione inoltre non va sottovalutato e ha un impatto importante.

Negli ultimi anni si sono già avviati diversi programmi “green” che consumano energia in quantità minori.

Anche i materiali necessari per la produzione vanno rivisti: un esempio è il Wawa Laptop, un pc portatile prodotto da ingegneri peruviani realizzato in legno e che funziona grazie all’energia solare.